giovedì 17 giugno 2010

Cemento

Cemento era il mio cuore e cemento presto diventerà.
E io mi sbagliai su di te, e ricaddi in un incubo dal sapore dolce e dal retrogusto amaro che non si eliminava nemmeno con un bicchiere di latte caldo, così pensavo, proverò a mangiare cemento.
Cemento ero prima di conoscerti, cemento diventerò dopo averti  dedicato le mie attenzioni.
Questo è troppo. Si è decisamente troppo crudele da digerire ma molto liberatorio.
Anche a voi sarà successo di coltivare i propri frutti nel terreno sbagliato, a volte lo si fa per attutire il dolore, per eliminare quel nero ke ci uccide quando siamo soli.
Al cuor non si comanda, le strade da percorrere sono immense, sta a noi adesso se scegliere di continuare quella ke ci porterà al nulla o se fermarsi un attimo in attesa ke qualcuno ci diriga verso il posto giusto, quel luogo meraviglioso, dove tutto accade per casualità, dove il nero non esiste, dove rose fioriscono in prati verdi.