Erano due ragazze belle,
chiare di luna nei capelli,
una era instancabile e altresì energica,
l'altra più pacata, serena e giudiziosa.
L'instancabile aveva il mare negli occhi,
e smuoveva i suoi pensieri come un oceano che ribolle.
La giudiziosa metteva ordine al suo disordine, e regolava i sensi e le emozioni a suo modo, dolce.
Cresciute quasi come in una bolla di vetro che tardava ad aprirsi verso il cielo rimasero sempre sulla stessa onda di un vento sospeso a metà,
quasi come protette da quella grandine rovinosa e cruenta che aveva diviso il cielo tra nuvole e tempeste qualche decennio prima.
Risplende il sole oggi,
grazie a questo clima mite,
quasi innaturale,
che perdura allinfinito.
Come un isola fiorente,
che poco gli importa del resto del mondo,
perché oramai ha piantato i suoi germogli,
e sono sempre pronti a sbocciare e crescere nella tranquillità.
Il resto del mondo osservò.
Quali segreti si celano dietro questa rigogliosa isola?
Si esploravano e studiavano i terreni,
per così tanta fertilità ingiustificata e incredibile,
e assieme ad essi il clima tutto bilanciato,
al riparo dalle catastrofi e dalle instabilità.
Ci furono delle visite,
piacevoli e generose,
ma c'è sempre un ma.
Quei fiori così rigogliosi,
senza stagioni né preoccupazioni,
non gradivano molto i racconti né le attenzioni dei forestieri in visita,
temevano di appassire dinanzi a tanta verità.
E così fú.
E così iniziarono le stagioni,
l'isola si chiuse per se stessa anche se apparentemente disponibile ad eventuali cambiamenti.
Mutamenti che non ci furono mai,
perché anche se erano disposti a vedere e crescere assieme a tutti gli altri,
decisero di rimanere nella loro comodità,
forse pur di non soffrire,
forse pur di non veder chiaro dove erano poste le loro radici e da cosa derivavano.
Forse per paura di comprendere,
forse per paura di qualcosa che non si conosce a pieno.
In poche parole, l'abitudine negó loro di essere pronte alla vita, a cambiare e a emergere al di fuori del loro ambiente,
come un'orchidea in montagna.
Un cacciatore coprí le orchidee, per proteggerle da sguardi indiscreti,
un vagabondo e viandante propose lui di farle conoscere il resto del mondo,
ma lui gli rispose che non era necessario tutto ciò perché sarebbero morte al di fuori dell'isola.
Pian piano le orchidee con gli anni incuriosite si affrettarono a fare vacanza per il mondo, e scoprirono che potevano adattarsi a quest'ultimo perché la terra era sempre la stessa, cambiavano solo le condizioni ma era possibile.
Ben presto l'isola si svuotò, ma le orchidee non chiesero mai spiegazioni al loro cacciatore rimasto quasi da solo sull'isola.
Ben presto fu tutto più chiaro,
perché in realtà il cacciatore,
padre di tutte le terre e i fiori,
in passato aveva solo spostato un lembo di terra,
quella stessa terra che oggi difendeva tra bugie e inesattezze ma che in realtà accomunava tutti, rendendola disponibile solo a pochi.
Il mondo fiorí,
lui felice di aver fatto un bel lavoro e osservando tutto quanto , chiese di riunire tutti a sé, ma purtroppo non tutti risposero, visto Il suo atteggiamento di parte che negli anni c'era stato e cosi si rattristò.
Le orchidee rimasero a guardare assieme a tutti gli altri.
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