domenica 2 febbraio 2025

bambolo

Amico, futuro compagno, amante, non saprei.
Conosciuto con l'insicurezza negli occhi e un passatempo alquanto diverso dai miei.
Pensando e ripensando di non poter essere di mio interesse.
Pensando a tante cose. 
Cose che pensavi perché era la prima sera che mi vedevi.
Forse la cose in sé dà e poi ti toglie . Come sempre . 
Conoscersi così è una cosa , viverti diversamente vorrei.
Certo che ci penso .
Me l'hai chiesto ma lo pensavo già.
Non sono innamorato, voglio conoscerti meglio e anche senza bivacchi fumeggianti .
Forse si io voglio bene sempre. 
Ma rischio sempre di rimanere schiantato .


Sei a modo tuo tenero forse a volte impaurito.
Forse incompatibili o forse no .
Che importa . Viviamo. Il tempo passa e non torna.
Sta solo a noi decidere chi si merita il nostro tempo, il nostro affetto, il nostro vivere.
Possono esserci tante situazioni.
Non per forza una routine di coppia.
Una cosa la so .
Quello che sarà mi farà bene.
E spero che fino adesso malgrado qualche scivolone si possa riflettere sul presente  con gli occhi al futuro .ti voglio bene.


mercoledì 15 gennaio 2025

riflessi

Stanotte la luna piena.
Mi guardò e disse: quante notti dovrai ancora passare nel vuoto totale? 
Io architetto di favole e incubi non risposi.
La luna sapeva tutto.
E sapeva che stavo male ancora pensando a lui.
Cosa ha vinto tra la paura e l'amore?
Paura di vivere o di pensare?
Amare te ogni giorno di più senza amare me stesso.
Disprezzo e follia si alternano.
I giorni passano e la paura che ho di me si fa più grande che non riesco più a descrivermi o sapere chi sono.
Perché non volevo vedere.
Avevo già visto troppo.
E per me tutto era troppo.
Già da bambino.

Forse paura di affrontare prima se stessi e poi gli altri.
Fa niente, passerà.
E ricorderò.
Forse ti rivedrò, e se non succederà lo immaginerò.
Perché di tante immagini, la tua è quella più bella che ho perso.

domenica 30 giugno 2024

Quello che mi manca

Solo a me ? No a tutti.
La voglia di stare bene.
Quell'abbraccio e quella stretta forte su di me a farmi compagnia quasi come a dirmi siamo in due e non sei più solo tu.
Il calore del sole.
Il suono del mare.

Il mare che riscalda  e scuote gli scogli con le sue parole, troppo rigidi e spioventi rimasti lì ad ammirare l'immenso per troppo tempo.

Quelle parole nell'orecchio che mi sussurravi mentre provavo a dormire.
La certezza dopo tanto disordine.

La voglia di luce, 
quella luce che era per noi,
ed eravamo noi soltanto.

È stato davvero tutto inutile? 

Forse si, forse no.
Forse era troppo bello credere che durasse ma io lo sento, e non voglio staccarmene.

Eravamo come avere addosso uno specchio.
Io aiutai a fare risplendere il tuo all'inizio.
Io brillai assieme a te.
Le tue crepe si dissolsero e per un po' di tempo non mi accorsi che mentre ti aiutavo dall'altra distrussi entrambe perché poi arrivarono le mie di crepe.
Le avevo coperte.
Troppo bene, incurante che i sentimenti a lungo andare andarono a togliere tutto quanto e rimasi scoperto .

Tu t spaventai.

Non potendo in alcun modo soprassedere a tutto ciò perché forse era troppo ? 
Un qualcosa che di nero ti avvolge e che non t molla più come un velo sottile.
Ero stato bravo a fingere.
Sentirmi come un altro era l'unico modo che avevo di non sentirmi male all'inizio . 
Dovevo farlo. Poi sono rimasto così.
Pur di non vedere tutto ciò avevo architettato il meglio e soprattutto per non provare più a mettere in gioco i sentimenti ero arrivato al punto di non volerli più provare nella mia vita.

Entrambe convivevamo con i nostri orrori.

Ma vedi, è incredibile come i pensieri incontrino gli sguardi ancora prima di parlarsi, si è già capito tutto senza dire nulla.

Io forse ero solo piu bravo a non pensarci più al momento, e scappare.
Sono bravo a scappare.
Da una città all'altra, da subito, illudendomi che il cambiamento avrebbe risolto, si ma non completamente, soprattutto negli anni.
La distanza aiuta moltissimo ma non potevo nascondere i pensieri e le paure.

Allora decisi di porre rimedio anche a questo.

Sbagliando ancora, più di prima.
Era tutto ancora dentro di me.
Ben nascosto. Volevo così .

La mia sicurezza era la mia protezione.
Poco tempo fa ho deciso di affrontare la cosa di petto, senza se e senza ma.

Con te sono riuscito a staccarti da tutto ciò che ti faceva male , ora io quasi speravo in te . Ma non è così .

Forse se incontrassi un altro me, mi meraviglierei della voglia di salvare il prossimo.
Ma come sempre dovrò pensarci io da solo o meglio dire, farlo essendo me stesso e basta e non qualcun'altro perché ho paura di scatenare un tornado nel frattempo.
Un tornado che avevo riposto in un piccolo cassetto della mia memoria.
Io.










venerdì 28 giugno 2024

L'albero della vita

Tante volte penso.
Molte volte non voglio pensare e basta.
Non è facile ma neanche difficile, però bisogna pensarci .
A come vivere.
Con chi vivere.
A come porti.
A come esprimerti.
Dipende sempre dal terreno che hai a disposizione, 
dal clima,
da quello che hai intorno, 
ma anche dagli agenti esterni all'interno di quell'ambiente.
Sono tante variabili.
Ci si può sentire inadatti, 
non classificabili,
la gente intorno non ti aggrada,
ma comunque intorno a te dovrai sopportare e prendere in considerazione che le difficoltà e le differenze fanno di noi una gioia inestimabile della natura.
magari tu ulivo tra tutti quanti rimani sempre li, piantato con radici che sono troppo profonde e per quanto tu possa voler cambiare posto faresti prima ad adattarti alle circostanze .
come un'emozione pronta a cogliere il sole dell'alba  la mattina partendo a raffica e via di sopportazione nel pomeriggio e la quiete del vento di collina dinanzi al mare che ti raffresca e t spoglia di tutto cio che ti crea disagio.

Tante volte ulivo, hai avuto difficoltà, 
ma alla fine ogni stagione arriva la splendida fioritura e quanti guadagni e quante considerazioni positive, 
soprattutto quanta strada nel tempo, quanti fiori e alberi come te ma diversi per specie e abitudini hai avuto occasione di conoscere, quanti visitatori volanti hai ospitato tra i tuoi rami.
Ma anche quanta pazienza però.
Perché tu ulivo non puoi nonostante le tue radici sature di insegnamenti che hai appreso nel tempo sopportare climi rigidi e ostili, perché per quanto forte e resistente tu sia,
la tua forza ne verrebbe prosciugata,
per poi provare a riprendersi nelle prossime 2 stagioni, a stento.
È più facile per gli altri forse?
O non è facile per nessuno, caro ulivo ?
Non si sà.
E non si può sapere.
C'è chi vive per la gioia di apparire come i fiori così vanitosi che il loro momento migliore per osservarli è proprio a metà mattinata, cioè quando uno dovrebbe svegliarsi la domenica mattina col caffè in terrazza.
E noi li ossereeeviamo da anni senza renderci conto di questo miracolo che ci viene offerto ogni giorno.
Loro sono li, delicati o meno .
Vanitosi ma volenterosi di farsi conoscere per il loro lato migliore quello del sole .
Quello che tutti noi dovremmo imparare in questa vita a fare .
Certo è dura.
Di certo durante una tormenta non si mostrano rigogliosi e lasciano la vita qui, ma con che cosa? 
Con un ricordo del loro lato migliore,
soleggiante.
Pov c'è anche chi, come te caro ulivo,
raccoglie con le sue radici profonde tutto ciò che c'è e ci sarà, 
di solare o agghiacciante.
Non sarà di certo una tempesta a far cadere  e spezzare quelle radici che hanno visto la loro vita per un momento nascere dal buio per poi raccogliere le emozioni di tutti e iniziare a fare crescere i rami e poi i frutti.
E fu cosi che nacque dallombra,
 questa raccolta  e crescita di vissuti e procede con i frutti per la sua splendente e solare opera.

Sei tu caro ulivo a ricordarci:
come esistere,
come comportarci,
è la natura stessa, 
e insieme a loro noi dovremmo prenderne  esempio perché in ognuno di noi non esiste sole senza buio e viceversa.
A volte il buio prende e ci sopraffae per la maggiore, ma arriverà anche in momento della luce.
Perche spesso non puoi decidere dove essere coltivato e nascere, 
o quale terra ,
sta solo a noi stessi raggiungere gli orizzonti più remoti pur con difficoltà, ma alla fine si può fare tutto e sempre.
E voi ? 
Il vostro buio dove vi ha condotti ? 
E se no, quando credete di raggiungere la luce? 
Fin dove vi siete spinti ? 
Non lo sapremo mai.
Perché come la natura anche noi ne facciamo parte per quanto difficile possa sembrare.
Ricordatevi di osservare e figurare bene assieme ai vostri compagni di vita, e aver cura di aver lasciato dietro di sé una miriade di punti luce, tantissimi, perché la cosa importante sono le emozioni che lasciamo agli altri e tutto il resto non conta.
Vero mio caro amico Ulivo ? 

Ne hai viste e sentite e tu sei ancora lì ad osservarmi , e io osserverò te!










lunedì 3 giugno 2024

una stretta

Spesso mettiamo a dura prova noi stessi e la nostra pazienza, dinanzi ai commenti nei nostri confronti in pubblico.
Sembra che la gente abbia la capacità di affermarsi giudicandoti davanti agli altri e poi  dinanzi all'imbarazzo e alla pressione quasi scoppiamo dentro come mine.
Certo è che l'amore per le nostre passioni, i nostri lavori, la nostra forza,  di fronte a tanti commenti e critiche che piovono sovente sempre nel momento sbagliato, quasi  scompaiono o meglio li nascondiamo strada facendo.
La mia autostima crolla spesso in questo momento della mia vita, mi pare di affogare perché al di fuori dell'ambiente lavorativo mi sento come dei fucili puntati addosso, la pressione sale e la vita felice si accorcia quasi come un filo che tirandolo si spezza e riallancciandolo diventa sempre più corto.
Con questo non dico che voglia essere elogiato, ma perlomeno rispettato.
Non si diventa grandi criticando il prossimo dinanzi agli altri e questo lo so molto bene.
Pretendo solamente tranquillità e una squadra solida. 
Non ho bisogno di sentirmi sotto pressione, vorrei vedere quella morsa distendersi anziché stringersi attorno a me con lentezza.
Conosco bene le persone che amano avere aspettative mettendo in ombra gli altri.
Conosco bene le persone che amano stringere e godere di tale malessere mettendo  a rischio l'impresa stessa e il team stesso.
Cercherò di far fiorire intese 


martedì 26 marzo 2024

Esageratamente ed esternamente uomini.

Era l'ultimo martedì di Marzo.
Pioveva a dirotto la notte aveva congelato,
ma le macchine sfrecciavano, la città esultava.
Era pronta ad accogliere nuove persone laureate e non, volenterose o meno.
Ma tutte queste lavoravano e tra alti e bassi si confrontavano: chi aveva la casa vicino al lavoro, chi preferiva stare un po' in disparte perché preferiva la tranquillità, chi in mezzo si pavoneggiava di avere entrambe le cose ma non abbastanza con tono soddifatto apparentemente calante.

Poi c'era lui : Lo specifico .

Sembrava quasi risolvere ogni tuo dubbio.
Lasciava intendere sicurezza e affidabilità, anche perché in lui l'interesse si agitava da più di 10 anni oramai per te e ti avrebbe inseguito ovunque tu sarai intento ad andare.

Bhe che dire, 
dinanzi a tanto esultante chiacchericcio come in una corte di luigi 16esimo ci sì poteva fidare quasi senz'altro.

Un teatro lo aspettava.
Con la promessa di un impiego creativo. 
I travestimenti colorati e addobbati
Come i costumi che di marzo ancora non erano pronti come garantito a sbocciare splendenti per il prossimo spettacolo a teatro, per paura quasi che il teatro stesso chiudesse.
Così le note di quel piano all'inizio tremolante si fecero più distaccate e profonde quasi a intonare nuovamente uno spartito che mai letto continuó allora a procedere da solo come sempre, perché certe melodie risulta complicato unirle in più strumenti, salvo sintonia di entrambe.





lunedì 18 marzo 2024

Donne appena donne


Erano due ragazze belle,
chiare di luna nei capelli,
una era instancabile e altresì energica,
l'altra più pacata, serena e giudiziosa.

L'instancabile aveva il mare negli occhi, 
e smuoveva i suoi pensieri come un oceano che ribolle.

La giudiziosa metteva ordine al suo disordine, e regolava i sensi e le emozioni a suo modo, dolce.

Cresciute quasi come in una bolla di vetro che tardava ad aprirsi verso il cielo rimasero sempre sulla stessa onda di un vento sospeso a metà, 
quasi come protette da quella grandine rovinosa e cruenta che aveva diviso il cielo tra nuvole e tempeste qualche decennio prima.
Risplende il sole oggi, 
grazie a questo clima mite,
quasi innaturale,
che perdura allinfinito.

Come un isola fiorente,
che poco gli importa del resto del mondo,
perché oramai ha piantato i suoi germogli,
e sono sempre pronti a sbocciare e crescere nella tranquillità.

Il resto del mondo osservò.
Quali segreti si celano dietro questa rigogliosa isola? 
Si esploravano e studiavano i terreni, 
per così tanta fertilità ingiustificata e incredibile,
e assieme ad essi il clima tutto bilanciato, 
al riparo dalle catastrofi e dalle instabilità.

Ci furono delle visite, 
piacevoli e generose, 
ma c'è sempre un ma.

Quei fiori così rigogliosi, 
senza stagioni né preoccupazioni, 
non gradivano molto i racconti né le attenzioni dei forestieri in visita, 
temevano di appassire dinanzi a tanta verità.

E così fú.

E così iniziarono le stagioni, 
l'isola si chiuse per se stessa anche se apparentemente disponibile ad eventuali cambiamenti.

Mutamenti che non ci furono mai, 
perché anche se erano disposti a vedere e crescere assieme a tutti gli altri, 
decisero di rimanere nella loro comodità, 
forse pur di non soffrire, 
forse pur di non veder chiaro dove erano poste le loro radici e da cosa derivavano.
Forse per paura di comprendere, 
forse per paura di qualcosa che non si conosce a pieno.

In poche parole, l'abitudine negó loro di essere pronte alla vita, a cambiare e a emergere al di fuori del loro ambiente,
come un'orchidea in montagna.

Un cacciatore coprí le orchidee, per proteggerle da sguardi indiscreti,
un vagabondo e viandante propose lui di farle conoscere il resto del mondo,
ma lui gli rispose che non era necessario tutto ciò perché sarebbero morte al di fuori dell'isola.
Pian piano le orchidee con gli anni incuriosite si affrettarono a fare vacanza per il mondo, e scoprirono che potevano adattarsi a quest'ultimo perché la terra era sempre la stessa, cambiavano solo le condizioni ma era possibile.
Ben presto l'isola si svuotò, ma le orchidee non chiesero mai spiegazioni al loro cacciatore rimasto quasi da solo sull'isola.
Ben presto fu tutto più chiaro,
perché in realtà il cacciatore, 
padre di tutte le terre e i fiori, 
in passato aveva solo spostato un lembo di terra,
quella stessa terra che oggi difendeva tra bugie e inesattezze ma che in realtà accomunava tutti, rendendola disponibile solo a pochi.

Il mondo fiorí,

lui felice di aver fatto un bel lavoro e osservando tutto quanto , chiese di riunire tutti a sé, ma purtroppo non tutti risposero, visto Il suo atteggiamento di parte che negli anni c'era stato e cosi si rattristò.

Le orchidee rimasero a guardare assieme a tutti gli altri.








domenica 17 marzo 2024

pesi

Uomini che diventano mostri.

Ero piccolo, 
era freddo, 
sapeva però di verde,
 la mattina sopraggiungeva all'alba,
 con il sole,
 con quel calore,
che di mattina abbracciandoti,
faceva insistere il sole sull'erba scaldandola
 e i fiori cercavano quasi di esplodere con il vento, l'odore.
La resina come una magia scaldava l'ambiente assieme alla legna dei pini.
Un dolce aroma c'è sempre lì, é nell'aria.

Lo ricordo perfettamente.

Non esiste altro posto nei miei ricordi.
E fú proprio lì, nei miei vissuti, le mie primavere rigogliose ridotte in cenere, da quel calore che tanto odiavo che neache l'arrivo dell'estate poteva fare arrivare così velocemente e violentemente.

Mi fa star male, 
ancora oggi, 
e tu proprio tu,
 non riesco più a guardarti 
né a parlarti, 
mi volevo ricredere pensando di potermi sbagliare,
 ma non è stato così .

E così iniziò un lungo inverno 
dove quel calore tanto odiato,
 fu spazzato letteralmente via, 
da una gelata, 
dalla forza di un vento impetuoso forte e continuo,
 ma tremendo allo stesso tempo,
provai liberazione ma anche paura di non riuscire più a tornare indietro da solo .
E fú così che andai e fallii molte volte contro la mia tormenta.
Congelai vivo senza morire in una storia senza tempo né dimensione.
Nel frattempo mi resi conto di non poter più risolvere una cosa con un'altra e neppure una delle due.

I miei amori strappati e delusi dal mio vortice, dalla mia assenza, dalla mia apatia.

Tutto ciò , partiamo dalla base.

Il non voler più correre il rischio di trasparire i miei sentimenti, le mie emozioni, per paura, di essere sopraffatto da queste, ovviamente in modo negativo.

Arrivai tu a calmare la tempesta, 

l'amore della mia vita,

ma vivendo dei momenti belli mi ricordai del dolore,
 della paura, 
di quel calore associato, 
perché tu c'eri sempre ed è così che avrei voluto averti perché solo in quel modo sarebbe stato possibile vederti bene al mio fianco.

Praticamente solo rivivendo la stessa cosa collegandola sarebbe stato accettabile per me.

Un ricordo, un paragone, una certezza.

Ricordai il passato mentre mi chiesero di non farlo perché fa male .
Ma eccoci qui.

Le tormente ho capito che si placano da sole e stando da soli .

Eccoci, uno da una parte e uno dall'altra.

Le bugie di entrambi,

per dividerci o per proteggerci nell'ombra, perché alla luce ancora è troppo presto e potrebbe romperci.

 I nostri due cuori sofferenti messi alla dura prova per colpa mia.

I nostri due amori separati uno dall'altro, forse per sempre.

Non lo so, non ci voglio pensare, ma ci sto pensando e ci sto male.

Perché a crescere una viola ci mette una mattina,

ma dopo una gelata e una tormenta ci 

vorrà molto più tempo e 

fortuna che quella luce,

tanto sperata,

riscaldi la neve con l'amore,

facendo crescerne un campo intero.

Non tutti i Mostri nascono da soli, certi lo diventano, 

Siamo mostri per nascondere,

Siamo mostri per ferire,

Siamo mostri per sopportare, 

Siamo mostri per puro piacere di farlo .

Bene, aggiungo

alcuni Mostri rimangono Mostri, 

Semplicemente perché parte della vostra normalità, 
perché è più crudele ammettere gli orrori che vi hanno resi tale che gli stessi orrori vivono dentro di te, sì, come normale normalità senza alcun rimorso apparente.

Ora, sono pronto a cogliere i segni del tuo cedimento emotivo.

E io sarò lì, 

Ad aspettare quello che tu non riesci a fare da quando ho 5 / 7 anni.

Aspetterò .

Ma non pensare di poter cercare nei miei occhi il perdono, perché ormai i miei occhi ti evitano al solo vederti da lontano poi osserveró il tuo decadimento finale, senza battere ciglio senza espressioni, senza empatia come hai fatto sempre tu.
E quando finalmente non ci sarai più, 
forse vivrò .









martedì 28 novembre 2023

A caccia

Dietro le ombre del passato che tormentano i sogni dove è proprio qui che l'incubus ti rincorre padroneggiando la tua anima, e i tuoi pensieri inizi a credere di dover trovare una soluzione.
Ciao incubus, mi sto insediando nel tuo territorio e proverò a tastarlo, a comprenderne la natura e infine braccarti come un brutto pensiero scivola via dalla mia mente ormai oppressa e stanca.
Stanca di dover rimarcare gli stessi timori, stanca di doverti rispondere e obbedirti, 
stanca di doverti anche vedere, la tua vista mi disturba.
Ho capito che per uccidere una paura devi andarle incontro senza averne.
Ma come potrei mai? 
Come posso porre fine a tutto ciò da solo?
Per questo le mie energie non sono mai abbastanza complete anche solamente nel voler desiderare ogni tua disgrazia e renderla tale.
A volte mi basta un pensiero o un cenno o un fatto, con te non è mai servito, forse è meglio un gesto fisico o cercare di essere più forti senza paura da metterti nella condizione di aver paura tu.
È così che si diventa amanti prima dell'amore come se questo potesse bastare a proteggerti e poi sfocia nel nero.
Tanta sofferenza, tante opportunità negate, il dolore di quei giorni ogni notte negli anni sembrano secoli.
Non ne sarei mai capace di attrarre così tanta negatività e controllarla per distruggerti.
Ma ammetto che il pensiero mi ha sfiorato perché te lo meriteresti, incubus.
A tal proposito pensavo che un giorno potrei istruirmi e formarmi, anche se sono sempre consapevole che chi fa del male prima o poi lo riceve ma a quanto pare questa ruota sembra non girare mai da quando sono nato.
Anche se un colpo di fucile risolverebbe le cose all'istante, con una certa soddisfazione.
Confido comunque nel karma.
Per ora.

sabato 2 luglio 2022

ombre e urla

A volte mi sembra di essere come in una stanza piena di gente, io che urlo e nessuno che mi ascolta.
Ho sempre avuto un po' di problemi e mi sono sempre arrangiato e li ho risolti a buon fine la maggioranza.
Le difficoltà si affrontano dicevo.
Qualcosa ho da raccontare perché tutto non ci sta .
La speranza di un lavoro che per decollare a livello contrattuale avrebbe bisogno di straordinari ma che mi vengono palesemente rifiutati dal fatto che ho fatto delle assenze.
In passato né ho fatti tanti di straordinari pensavo fosse il momento buono per fare carriera in un posto diverso.
Uno stipendio sicuro dicevo.
Ho cambiato lavoro ma le spese sono aumentate.
Mi sento schiacciato dai debiti e le relazioni interpersonali che vivo ogni giorno.
All'inizio ero positivo, dicevo prima o poi finiranno.
Il mio compagno, i colleghi.
A loro pare tutto normale, a me no.
La padrona di casa vorrebbe aumentare l'affitto perche secondo lei il COVID non esiste più e per lei è troppo poco quello che paghiamo e a me pare giusto.
Senza motivo apparente perché in futuro la casa la regalerà a sua nipote come riferito.
Neanche dicendogli che se fossi assunto un domani le darei anche dei soldi in più per comprarla le ha fatto cambiare idea.
La pressione dell'avvocato per un furto d'identità subito su una Postepay che avevo smarrito e denunciato e poi c'è il processo.
Banca ifis e le sue rate per un prestito che non ho incassato.
Equitalia per delle multe, mi sono fidato delle persone sbagliate e ho prestato l'auto a chi non dovevo, forse perché ero in crisi psicologica come in questo momento ma per più tempo e intrappolato mentalmente.
La macchina presa un anno fa, una truffa.
Spendere mille euro in tre mesi inutilmente e altri mille dopo un mese per aggiustare i danni.
Naturalmente per aggiustare i danni è stata ferma un mese, e il mese prima avevo pagato 800 euro di assicurazione.
Una storia di due anni che stava prendendo il balzo e sta deteriorando assieme a me e al mio passatempo per farmi passare il nervoso.
Il mio compagno che pare voglia contribuire ma in fin dei conti non è mai così.
E poi c'è lui.
Il mio incubo principale, mio padre e ciò che ho subito nell'infanzia che continua a nascondere sempre.
I miei sogni, i miei incubi.
L'ombra del mio passato che mi travolge nella notte quasi sempre, non mi dà tregua.
Un analista ha detto che il trauma vissuto per ipnosi è pericoloso da riprendere in terapia perché rischierei di rimanere bloccato anche nel reale.
Ancora oggi parlo degli spezzoni di questo sogno in questa casa di campagna che io amo e la soffitta dove si svolge una parte dell'accaduto.
No non c'è il pavimento di legno in soffitta ma rivedendolo bene di nuovo in sogno ero sottosopra e quello  che vedevo tra i piedi era il tetto.
Un viaggio in macchina, in una macchina che non era di mio padre che scorreva silenziosa per la strada dopo la galleria .
E si arrivava a una salita con una casa con  dietro un ruscello salendo ancora il monte un arco in pietra e io che svengo al vederlo.
Vorrei essere più lucido per veder bene ma son bambino nel sogno e non mi pongo domande oltre alla paura.
Mi sono state raccontate molte storie ma ancora una soluzione non l'abbiamo trovata.
E nel mentre chiedo aiuto c'è chi pensa sia normale nascondere tutto ciò .
Perche lo só che mio padre sà.
Ma non lo dice e bloccando la situazione io rimango così a metà.
Come se la mia vita fosse abbastanza facile e fortunata.
Gli chiedi un aiuto e ti riattacca il telefono come si fa con il call center.
Incredibile.
Le mie notti insonni.
E questa pressione che non reggo più.
Perché pare mi manchi il respiro e mi sento dire anche che creo pressione psicologica agli altri e che sono solo paranoico.
Allora tantovale non farlo più mi toglierebbe il pensiero.
L'opinione degli altri.
Neanche dinanzi a un incidente stradale mi viene chiesto come stia.
E pare che, me lo sia inventato di mia spontanea volontà, neanche davanti ai documenti del pronto soccorso e del verbale dei carabinieri vengo preso in considerazione.
Così facendo resto immobile a fissare questa casa che mi piace molto ma sarebbe da sistemare e non lo sarà mai.
Mi riecheggia nelle orecchie il rumore dei piatti contro il pavimento e non più gli alberi che si vedono dalle finestre e che fanno risplendere con il sole la bellezza della casa.
Le urla ancora sento.
L'opinione di gente che ti guarda con lo sguardo perso perche ti prendono per pazzo per lo meno anche questo cesserebbe di esistere.
Ho provato a risolvere con una cena e del vino con il ragazzo ma mi viene negato il minimo contatto fisico.
Un indifferenza che non sopporto più assieme a tutto il resto che mi fa sentire inutile.
Io mi preoccupo sempre più per gli altri ma sto logorando me stesso per questo.
E questo urlo in questa stanza piena di gente prima o poi non avrò più le forze di farlo a pieno ritmo.
Perché non avrò più nulla da dire nel vero senso della parola.
Perché tanto só già che direte guarda cosa ha scritto quell'esaurito.
E immagino già la vostra espressione nel pensarlo.
Bene, pensate e non dite nulla come fin'ora, perché quello che si preoccupa di solito sono io.
Perché io in fin dei conti sono solo psicopatico, ditelo ancora.
Lo sento.
Perché le lacrime e i lamenti non servono a nulla e allora forse questo servirà sia a me che agli altri così non sarò più di peso a nessuno.

lunedì 16 maggio 2022

forse forse

Sentirmi sconfitto dalla nostra storia movimentata, e sconfitto dal mio passatempo così pesante.
Mi sento inutile.
Come se da un momento all'altro mi potrei anche gettare da un grattacielo.
Perché a questo mondo io non posso che confermare la mia sconfitta e forse non me la merito questa vita.
Forse è meglio se scompaio, creerei meno problemi a questa esistenza e alle persone che ho attorno.
Vinto dal senso di colpa e dalla delusione confido nella mia riuscita al traguardo che aspetto con ansia nella terapia.
Forse oggi è successo perché la domenica è impossibile recuperare ricette mediche.
O forse no sono semplicemente stato stupido e incoerente.
Non capisco, perché l'ultima volta mi sono detto "basta solo mezz'ora" per allontanare il pensiero.
Invece eccomi qui.
Per l'ennesima volta.
Brutto, tirato e non in forma.
Che delusione nei miei confronti e obbiettivi.
Mai come oggi mi rendo conto.
Schifoso e insaziabile quanto sia questo passatempo.

venerdì 29 aprile 2022

medita e rifletti

Pessimo e con merito mi sentivo.
L'avevo proprio anche messo in conto tutto ciò.
Almeno una cosa l'avevo risolta ma senza grazia né senza tenere conto di te.
Ma c'era il lavoro di mezzo.
Sentivo nella notte il tuo lamento straziante.
E io incurante della tua presenza.
Dispiace ma era un rimedio alla mia disperazione nel volermi ritrovare.
Questo lavoro mi porta via meno tempo ma al contrario mi disperde un sacco di energie.
Passano i giorni e io sono come in un altro piano temporale, vagheggio da solo tra casa e lavoro.
Quasi senza voler esistere dopo le nostre incomprensioni e litigate, il dispiacere è grande, e le mie reazioni ritardate.
Forse perché adesso aspetto di finire la settimana in ditta, forse perché i mesi passano veloci ma per la ripresa il percorso è lungo e in salita.
Ci sono dei giorni che ci scontriamo ma alla fine nessuno dei due ha avuto le forze per intraprendere un dialogo.
Siamo troppo scazzati anche nel voler parlare e confrontarci che pare che non si abbia manco più voglia di volerlo questo dialogo.
Molto spesso discutiamo ma senza ascoltarci a vicenda e poi come se nulla fosse rientriamo nel letto, dormiamo e il giorno dopo andiamo avanti.
Ma in questo modo il mio essere rimane basito e sconvolto, anche perché questo ripetersi di mancati dialoghi a me mi affligge psicologicamente.
E lo stesso penso sia per te.
Vorrei quanto prima risolvere questo.
Anche perché il tuo isolarti a non voler dialogare pare lo stesso isolarmi io mentre consumo i miei misfatti diabolici.
E non fa bene per niente a nessuno dei due.
Soprattutto alla relazione.
Ci siamo sentiti entrambi staccati l'uno dall'altro per questo motivo.
E cazzo se è deprimente.
Mi manchi.
E mi manca me assieme a te.
Mi mancano le nostre belle cose.
Mi manca essere noi una cosa sola.
Perché io ti amo ma abbiamo un carattere forse troppo impulsivo entrambi e stiamo uccidendo il nostro amore.
Io ad ogni modo la previsione di quel che sarà di noi l'ho già visto ma non sò con certezza quando si verificherà.
Cresceremo insieme come un albero che fiorisce in una sera di primavera e sarà bellissimo.

martedì 22 marzo 2022

il nostro abbraccio grande

Ecco che il nostro amore sembrava svanire nel nulla.
Io esausto da tutti quei pensieri infami e deprimenti.
Il mio isolarmi con me stesso solo, che non reputi opportuno, io lo vedo come un atto di rispetto verso di te invece.
Pensiamo al contrario e sulla stessa onda in egual misura.
Come è possibile tutto ciò?
Devo ammettere che ho commesso tanti sbagli, e che spesso sono troppo impulsivo, troppo rapido a consumare energie.
Sto cercando di cogliere a mio vantaggio questo campo energetico che solitamente faccio defluire verso gli altri e che devo imparare a usare per me stesso.
L'energia è vita per noi e gli altri ma fino ad ora non sono stato in grado di gestirla nei miei riguardi, cioè anche i nostri.
La percepisco nella grandezza dalla sua luce immensa.
Questi momenti ora riesco quasi a metterli a fuoco e una volta pratico, la disperderò per noi per una volta, come un abbraccio infinito tutto per noi.

lunedì 7 marzo 2022

Noi

 Così mi ricordo quando ti ho visto la prima volta raggiante come non mai.

E quasi due anni dopo non ti riconosco quasi più.

I tuoi silenzi.

La tua mente ovattata incapace di poter rispondere a me.

I miei rimorsi di non aver potuto fare di più per proteggere la nostra vita.

Io la luce la noto avvicinarsi lentamente a noi, come se fosse un nuovo giorno all'orizzonte accendersi e scagliare via tutte le nostre incomprensioni.

I nostri discorsi, i nostri difetti.

Sarà meraviglioso arrivarci insieme.

Solo se però ci crediamo entrambe alle nostre possibilità di migliorare e abbandonare una volta per tutte i nostri momenti più bui.

Abbiamo entrambi ragione di essere in una situazione frustrante talvolta troppo spesso.

E ognuno di noi ha avuto le proprie delusioni.

Tutti e due.

Ma è il momento di guardare avanti.

I nostri dolori e le nostre paure vanno affrontati e messi da parte.

Io l'ho fatto anche se ho sofferto molto per noi.

Sarà lo stesso anche per te?

Chissà.

Io ti amo e proverò comunque questo sentimento per te.

lunedì 2 agosto 2021

la mezza estate

Distrutto e infranto il mio sogno di una mezza estate con te, la tua presenza, la tua risata.
Con l'avvento delle mie prime delusioni, partì rampante.
Io accolsi la tua scelta.
Di vetro diventai.
E con i tuoi gesti questo vetro si crepò, per poi infrangersi.
Difficile da ricomporre con i medesimi pezzi.
Difficile non ferirsi nell'impresa.
Era già fragile ma quando si spezzò il vento aveva già modellato gli angoli.
Anche se si fosse riuscito a ricostruire come un puzzle il tempo passava e sarebbero rimasti dei vuoti.
Vuoti che si sarebbero potuti colmare con te vicino, ma così non fù.
Ripartire da zero con la pazienza che non potevo avere in quel momento fù l'unica possibilità all'orizzonte.
Un nuovo me, nuovamente solo e forse un giorno di nuovo sorridente come prima.


venerdì 2 luglio 2021

incredulo

Lontani fisicamente...
Lontani concettualmente.
Con gli ultimi nostri contatti avevamo preso accordi.
Ma così non è stato.
Il fiume nel pomeriggio mi distaccò per un attimo solo.
Affogo il mio disappunto in questi 2 bicchieri di amaro a mezzanotte.
E scrivo.
Per la mia serenità non c'è soluzione.
Mi ero illuso nuovamente con le tue parole.
Questo bicchiere adesso mi dà un senso  apparente di piacere nel distaccarmi dai miei pensieri.
Anche se in realtà macino ancora di più nella mia mente.
Pensando a cosa abbia spinto te a comportarti così.
Un nulla certo, una presa di posizione da ricatto.
Un attesa non giustificata.
Tutto ciò mi fa dubitare nuovamente in te.
Sono esausto.
E nn ho altri modi per fartelo comprendere.
Tu credi e immagini cosa possa fare stasera/stanotte.
In realtà ci mancava Trilly che blaterava di notte.
Mi sono solo sentito dire da te la medesima cosa.
Avrai fatto così la stessa cosa di ieri.
La risposta è no.
Non dormo perché manco questo amaro mi fa calmare assieme al gatto.
Così facendo oltre che essere scocciato e deluso mi sento anche preso in giro.
Uguale agli altri giorni.
Ma non lo hai nemmeno capito secondo me.
A volte mi chiedo se è possibile che il nostro rapporto si sia trasformato in un orologio fermo.
Lo ripareremo?
Spero di sì.




giovedì 1 luglio 2021

un imbarazzante scoperta

Eri lì davanti a me.
Felice di averti dato tutto quello che potevo darti.
Anche l'occasione per lavorare altrove.
Ti salutai.ti baciai.
Dentro di me ero felice per te ma allo stesso tempo preoccupato per me.
Io non ho mai nascosto nulla di me.
Tirai la cinghia.
Sopportai questo peso, felice di essere stato accanto a te, e di averti portato alla partenza del tuo nuovo percorso lavorativo a cui tanto tenevi.
Quando arrivai a casa è stata dura arrivare contando i giri del motore per usare meno benzina possibile per poter arrivare a casa.
Poi arriva la verità.
E sentire le tue giustificazioni in merito alla nostra situazione mi ha fatto davvero molto male.
Come se fosse un rapporto tra padre e figlio.
Il comando ce l'ha sempre il maggiore.
Ho provato stanchezza e frustrazione nel dover mantenere il nostro nido d'amore mentre eri in casa da tempo mesi fa.
Quando ti si accese la scintilla e trovai così un lavoro dopo un po'di tempo.
Non era colpa tua.
Ma è successo.
L'ho sopportato.
Lavorare in negozio 12 ore al giorno e farlo anche nei giorni di riposo per me è stata una sfida vera e propria.
Ma lo facevo per il nostro amore.
Il nostro amore che si stava sgretolando.
Proprio quando hai lavorato per la prima volta dopo tempo.
Allora presi una decisione.
Fermarmi per aiutarti a superare questa tua condizione mentre lavoravi tu.
Purtroppo in questo primo mese del mio stop ne sono successe di cotte e crude.
Ho protetto la mia condizione successivamente.
Facendo il possibile.
Perché sapevo che saresti partito.
Invece tutto ciò è stato inutile.
Quando ti portai alla stazione ero certo che la situazione tua sarebbe decollata e che la mia che avevo cercato di proteggere sino all'ultimo stava crollando.
Ma sapere che eri là lontano da me per lavorare, il pensiero mi faceva stare felice, era un occasione per te nuova a cui tenevi molto.
Anche se ero in difficoltà.
Poi arrivò la tua telefonata.
Sminuirmi a mo' di ragazzino quasi come fossi stato mio padre.
Per me era come un tradimento.
Una presa in giro.
L'hai fatto per proteggermi forse ma io sentirmi trattato così mi ha fatto stare male.
Sentirmi dire quasi come se l'avessi programmato mi fa ribrezzo.
Dopo questo mese poi di prese per il culo ne ho avute abbastanza.
E questo è stato il motivo per cui sono stato insopportabile per alcuni giorni agli occhi tuoi.
Io ti amo ma volevo renderti il mio disgusto in quello che ho provato stanotte.
Se fossero stati altri momenti nn avrei mai avuto bisogno di chiederti un ritorno economico.
Ma visto che quando potevo di sono sempre stato, questo tuo comportamento mi ha deluso.
Amareggiato.
Dovevo renderti il mio stato d'animo deturpato abbastanza dopo questo tuo gesto, dopo tutte le prese in giro che ho avuto in questi 20 giorni anche questa mi è se apparsa come una beffa da parte tua.
Una beffa che non merito.
Soprattutto con me.
Che sono il tuo compagno.
Sono arrivato al limite.
E mi chiedi anche di stare tranquillo e di dubitare di me e delle mie attività dopo che mi hai praticamente lasciato0 in questa situazione?
Situazione che è un paradosso dopo quest'anno passato insieme.
Io non voglio essere un peso.
E ho sempre fatto il mio dovere per poterti avere a fianco a me quando non lavoravi.
E questo è rispetto?
Partire lontano da me e lasciarmi così  avendo possibilità e non renderla disponibile per me.
Io ti amo tanto.
A tal punto che non sarebbe mai entrato nessuno in questa casa e non ho intenzione di tradirti.
L'ho fatto solo per farti provare quello che ho vissuto io .
Una presa in giro.
E per di più dal mio ragazzo.




lunedì 18 gennaio 2021

discussioni

Come in un incubo per te dal quale ho difficoltà a non ripetere spesso.
Tante persone che non ricambiano allo stesso modo.
Preoccupazioni e panico.
Che mi logorano dentro a fondo.
Ti amo un sacco è da quando ti ho conosciuto che ho avuto feeling e fortuna nell'incontrarti.
Tante gioie ci aspettano.
Il percorso è difficile ma sarà grandioso.
Non temere.
Lo sò, sono comunque complicato.
Ma dentro di me sento che ho bisogno di riscattare le mie passioni e di iniziare ad avere voglia di vivere.
Perché al momento ho un ostacolo e lo supererò.
Il lavoro è tutto per me e farò di tutto per farlo al meglio.
Ma questo è motivo di discussione dentro me stesso finché non è certo.